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La prima volta che un utente effettua il login in Windows (Client o Server) viene creato un profilo utente. Questo profilo è chiamato Local User Profile e viene creato sull’hard disk locale dove si è autenticato l’utente. Anche se il computer viene condiviso tra più utenti ognuno di loro riceverà il proprio desktop personalizzato e avrà i propri documenti. Le configurazioni effettuate nel profilo utente saranno quindi uniche per ogni utente e le modifiche effettuate al profilo interesseranno solo l’utente che le ha apportate.
Esistono però diversi tipi di profili utente, che analizzeremo nel corso di questo articolo:
- Local User Profiles: Un profilo utente locale viene creato la prima volta che un utente effettua il logon ad un computer. Il profilo è salvato sull’hard disk locale del computer e tutte le modifiche che vengono fatte al profilo locale saranno disponibili solo su quel computer.
- Roaming User Profiles: Un profilo roaming (mobile) è un profilo utente che invece di essere conservato sull’hard disk locale viene salvato in una cartella condivisa in rete. Ogni volta che un utente si logga al PC viene scaricata una copia del profilo sull’hard disk del computer dove l’utente ha effettuato il logon. Le modifiche effettuate al profilo roaming vengono sincronizzate quando l’utente effettua il logoff. Grazie ai profili roaming l’utente troverà le proprie impostazioni e i propri documenti su qualsiasi computer dove effettuerà il logon.
- Mandatory User Profiles: Un profilo mandatory (obbligatorio) è un profilo che gli amministratori possono bloccare e gli utenti perderanno tutte le modifiche effettuate ai desktop settings quando effettueranno il logoff.
- Temporary User Profiles: Un profilo temporaneo viene creato ogni volta che una condizione di errore impedisce al profilo di utente di essere caricato. I profili temporanei vengono cancellati alla fine di ogni sessione e le modifiche effettuate dall'utente ai desktop settings e ai file vengono perse quando l'utente effettua il logoff.
Cosa c’è nel profilo utente?
Nel profilo utente, che di solito viene creato nel percorso C:\Users\NomeUtente, ci sono diverse cartelle dove è possibile conservare i dati dell’utente e le configurazioni che l’utente farà alle applicazioni. In più ci sarà anche il file NTUSER.DAT (che di default è un file nascosto e quindi ne dovete abilitare la visualizzazione) che al momento del logon dell’utente verrà mappato al ramo del registro di Windows HKEY_CURRENT_USER e che conterrà le configurazioni e le preferenze dell’utente.
Figura 1: Contenuto del profilo utente
Figura 2: Ramo del registro di Windows HKEY_CURRENT_USER popolato dal file NTUSER.DAT
Per visualizzare i profili memorizzati sul computer potete utilizzare l’app Impostazioni à Sistema à Informazioni e cliccare sulla voce Impostazioni di sistema avanzate. In alternativa potete lanciare il comando c:\windows\system32\systempropertiesadvanced.exe (da Esegui digitate systempropertiesadvanced)
Nella finestra Proprietà del sistema cliccate su Impostazioni nella sezione Profilo utente per verificare i profili disponibili sulla macchina, come mostrato nella figura sotto:
Figura 3: Gestione dei profili in Windows 10
In alternativa è anche possibile andare in Pannello di Controllo --> Account utente e cliccare su Configura proprietà profilo utente esperto
Figura 4: Visualizzazione profili in Windows 10
Profili utente Roaming
I profili utente roaming sono stati introdotti in Windows NT 3.1 e sono disponibili agli utenti che si loggano, indipendentemente da quale PC stiano effettuando l’accesso. I profili roaming vengono conservati in una cartella di rete e permettono di semplificare la sostituzione di un PC in quanto non sarà necessario salvare i dati dell’utente, che sono conservati sul server. Quando l’utente effettua il logon su un nuovo PC per la prima volta, una copia del profilo conservato sul server viene copiata nel nuovo computer.
La configurazione di un profilo roaming è molto semplice. Dopo aver creato la cartella condivisa sul server e aver assegnato i permessi corretti basterà utilizzare la console Active Directory Users and Computers e configurare il percorso del profilo.
Ho creato sul server la cartella C:\Profili e l’ho condivisa assegnano i permessi di scrittura a tutti i domain users. Potete anche effettuare una condivisione avanzata e cambiare il nome della condivisione aggiungendo il simbolo dollaro alla fine del nome (Profili$) per poterla nascondere.
Figura 5: Creazione della cartella condivisa e assegnazione dei permessi di accesso
Dalla console di Active Directory Users and Computers ho modificato il profilo dell’utente, facendolo puntare al percorso \\lon-dc1\Profili\%username%. La variabile %username% viene poi risolta con il nome utente. L’utilizzo della variabile è molto comodo perché è possibile configurare il profilo utente roaming per più utenti contemporaneamente e per ognuno di loro verrà creata una sottocartella nel percorso di rete scelto, a cui verranno assegnati i permessi di accesso per ogni singolo utente. In questo modo al primo logon dell’utente il profilo verrà creato nella cartella condivisa e diventerà un profilo roaming. Una copia locale del profilo verrà creata anche sul PC su cui si è effettuato l’accesso, nella cartella C:\Utenti\NOME UTENTE.
Figura 6: Modifica del profilo dell'utente
Figura 7: Modifica di più profili contemporaneamente grazie all'utilizzo della variabile
Nella cartella condivisa, quando l’utente effettuerà il primo logon, verrà creata la cartella con il suo nome e con la versione del profilo di Windows. Nel mio caso il nome della cartella è nic.V6 perché sto utilizzando Windows 10 Pro, versione 21H1. Come si può vedere dalla figura sotto, nonostante io sia autenticato come amministratore di dominio, non ho permessi necessari per poter fare alcun tipo di operazione sulla cartella del profilo utente roaming, nemmeno vedere le configurazioni di sicurezza. La cartella sarà accessibile solo dal proprietario del profilo (l’utente di dominio) e da SYSTEM.
Figura 8: Cartella del profilo creata sul server
NOTA: I profili creati su sistemi operativi diversi sono incompatibili tra di loro. Se l’utente di connette da un pc con Windows 7 e poi da un PC con Windows 10 verranno creato due profili diversi, come il nome della versione del profilo alla fine. Nella figura sotto sono mostrate tutte le versioni dei profili, a seconda del sistema operativo utilizzato dall’utente e su cui ha effettuato il logon.
Figura 9: Estensioni del profilo per ogni versione di Windows
Figura 10: Creazione di due profili diversi perché l'utente ha effettuato il logon sia da Windows 7 che da Windows 10
Riaprendo la finestra dei Profili Utente sulla macchina client potrete verificare che il profilo presente è di tipo mobile (roaming)
Figura 11: Il profilo dell'utente è di tipo Roaming
Cosa succede se il server su cui sono ospitati i profili roaming non è disponibile?
Nel caso il server su cui sono ospitati i profili non sia disponibile e l‘utente abbia effettuato almeno una volta il logon al computer si potrà notare che il logon è rallentato perché il client cerca di ricontattare il server più volte e dopo il timeout di un minuto utilizzerà il profilo in cache per permettere all’utente di lavorare. L’utente riceverà anche un avviso. Nelle figure sotto si può vedere ciò che viene mostrato all’utente:
Figura 12: Il logon dell'utente è rallentato perché il server che ospita i profili non è disponibile
Figura 13: L'utente effettua il logon e utilizza un profilo cache
Cosa succede se il profilo dell’utente già esiste e poi viene trasformato in profilo roaming?
Nel caso in cui il profilo dell’utente sia stato già creato e poi venga configurato per essere un profilo roaming, modificando la configurazione da Active Directory Users and Computers, tutto quello che già è nel profilo verrà copiato sul server e sarà quindi poi disponibile per tutti i PC dove l’utente si autenticherà. Non verrà perso nulla di quello che l’utente ha già configurato (sfondo del Desktop o configurazioni delle applicazioni conservate nel profilo) o dei file salvati nelle cartelle del profilo (Desktop, Documenti, ecc.).
Reindirizzamento cartelle
Nel caso in cui i profili siano molto grandi e contengano molti dati è possibile che il logon ed il logoff siano parecchio rallentati. Per agevolare queste due operazioni da parte dell’utente (logon e logoff) e per poter ottenere un’esperienza di lavoro migliore è possibile fare in modo che alcune cartelle rimangano sul server sfruttando la funzionalità di reindirizzamento (folder redirection). Per configurare il reindirizzamento delle cartelle è sufficiente utilizzare i criteri di gruppo (group policy).
Esattamente come per i profili create una nuova cartella sul server e assegnate i permessi di scrittura per gli utenti di dominio, come mostrato in figura:
Figura 14: Creazione della cartella sul server che ospiterà le cartelle principali degli utenti e relativa condivisione
Utilizzate una Group Policy (GPO) per configurare il reindirizzamento delle cartelle. Modificate la User Configuration --> Policies --> Windows Settings --> Folder Redirection e per ognuna delle cartelle che volete reindirizzare scegliete il percorso. Nel mio caso ho scelto il percorso \\lon-dc1\CartelleUtenti e nel percorso scelto verrà creata una sottocartella per ogni utente. Procedete per reindirizzare tutte le cartelle permesse dalla GPO (AppData, Documents, Pictures, ecc.).
Figura 15: Configurazione della GPO per il reindirizzamento della cartella Desktop
Procedete quindi ad aggiornare le group policy sui client utilizzando il comando gpupdate /force (o attendete che avvenga il refresh in background, che di default è di 90 min+30). Se forzate l’aggiornamento riceverete un avviso che vi chiederà di effettuare il logoff dal client per utilizzare la Folder Redirection.
Figura 16: Aggiornamento delle policy sul client
Dopo il logoff ed il successivo logon la cartella Desktop verrà reindirizzata al server, come mostrato in figura:
Figura 17: La cartella Desktop è stata correttamente reindirizzata sul server e viene popolata con gli attuali dati utente presenti nel profilo
In esplora risorse l’icona delle cartelle che avete deciso di reindirizzare presenterà un simbolo in basso che vi farà capire che sono sincronizzate con il server.
Figura 18: Le cartelle reindirizzate sono riconoscibili dall'icona
Cosa succede se utilizzo la Folder Redirection ed il server non è disponibile?
Nel caso il server in cui sono ospitati i profili e le cartelle reindirizzate non sia disponibile e l‘utente abbia effettuato almeno una volta il logon al computer, si potrà notare che il logon è rallentato perché il client cerca di ricontattare il server più volte e dopo il timeout di un minuto utilizzerà il profilo in cache per permettere all’utente di loggarsi e di lavorare. L’utente riceverà anche un avviso che sta utilizzando un profilo cache, come mostrato nella figura sotto:
Figura 19: Se il server non è disponibile l'utente può comunque lavorare nonostante il profilo roaming e il redirect delle cartelle
Profili utente obbligatori (Mandatory Roaming Profiles)
Come già detto prima, i profili obbligatori sono dei particolari profili roaming che permettono di evitare che un utente salvi le modifiche (configurazioni del desktop e delle applicazioni, documenti creati nel profilo, ecc.) dopo aver effettuato il logoff. I profili utente obbligatori sono utili quando la standardizzazione è importante, ad esempio per un chiosco multimediale o in un contesto didattico (laboratori scolastici). Solo gli amministratori di sistema possono apportare modifiche ai profili utente obbligatori.
Il profilo viene creato da un amministratore e preconfigurato per specificare le impostazioni per gli utenti, come ad esempio icone visualizzate sul desktop, sfondi del desktop, preferenze utente nel Pannello di controllo, selezioni della stampante e altro ancora. Le modifiche alla configurazione apportate durante la sessione di un utente non verranno salvate alla sua disconnessione.
I profili utente diventano profili obbligatori quando l'amministratore rinomina il file NTUSER.DAT (l'hive del Registro di sistema) del profilo di ogni utente nel file system del server profili da NTUSER.DAT a NTUSER.MAN . L'estensione .MAN fa in modo che il profilo utente sia di sola lettura.
Per accedere alla cartella del profilo utente è necessario prenderne il controllo diventando OWNER della cartella. Successivamente si potrà rinominare il file NTUSER.DAT in NTUSER.MAN e successivamente riassegnare i permessi esclusivi all’utente.
Figura 20: L'amministratore diventa il proprietario della cartella
Dopo essere diventati proprietari della cartella potrete notare quali sono i permessi assegnati alla cartella (SYSTEM e il proprietario del profilo).
Figura 21: Permessi predefiniti assegnati alla cartella del profilo roaming
Aggiungete anche il vostro utente per poter avere accesso alla cartella. L’utente deve avere privilegi amministrativi sul server dei profili.
Figura 22: Modifica dei permessi di accesso alla cartella del profilo roaming
Procedete quindi a rinominare il file NTUSER.DAT in NTUSER.MAN.
NOTA: Assicuratevi che l’utente abbia effettuato il logoff, altrimenti il file NTUSER.DART risulterà in uso.
Figura 23: Creazione del profilo obbligatorio rinominando il file NTUSER.MAN
A questo punto il profilo è impostato come obbligatorio e tutte le configurazioni o modifiche che l’utente eseguirà nel corso della sessione di lavoro andranno perse all’atto della disconnessione.
NOTA: Durante il logoff vengono persi anche TUTTI i file creati nel profilo, per esempio nella cartella Desktop oppure Documenti.
Per completare la procedura eliminate i permessi di accesso amministrativo alla cartella del profilo e ridate la proprietà della cartella al legittimo proprietario.
Figura 24: Riassegnazione della proprietà della cartella all'utente
Nel caso vi dimentichiate di riassegnare la proprietà del profilo all’utente, l’utente non sarà in grado di accedere alla cartella sul server e utilizzerà il profilo cache precedentemente memorizzato, ricevendo un errore come quello mostrato nella figura sotto:
Figura 25: Il profilo non è accessibile perché l'utente non ha la proprietà della cartella
Figura 26: Il profilo dell'utente è adesso di tipo Mandatory
Profili utente super mandatory
Il Super Mandatory User Profile è un tipo di profilo simile al mandatory user profile ma con la differenza che un utente non può effettuare il logon se la cartella di rete che ospita il mandatory profile non è disponibile.
Per creare un super mandatory profile è sufficiente che il nome della cartella dell’utente sul server abbia l’estensione .MAN.
Create quindi la cartella condivisa e assegnate i permessi corretti, come abbiamo fatto anche in precedenza.
Figura 27: Creazione della cartella per i profili
Configurate il profilo dell’utente per puntare alla cartella dei profili sul server.
Figura 28: Configurazione del profilo utente per utilizzare i profili roaming
Dopo la prima connessione dell’utente provvedete ad accedere alla cartella dell’utente (dopo averne guadagnato i permessi) e a rinominare il file NTUSER.DAT in NTUSER.MAN per trasformare il profilo roaming in un profilo mandatory.
Figura 29: Trasformazione del profilo roaming in mandatory
A questo punto riconfigurate i permessi di accesso alla cartella restituendo l’ownership al legittimo proprietario. Per trasformare un profilo roaming mandatory in super-mandatory è sufficiente rinominare la cartella da UTENTE.V6 a UTENTE.MAN.V6, come mostrato in figura:
Figura 30: Trasformazione del profilo roaming mandatory in super-mandatory
Se il client non è connesso al server non permetterà all’utente di loggarsi. L’utente riceverà l’errore mostrato in figura:
Figura 31: In mancanza di connessione al server non viene permesso all'utente di loggarsi
NOTA: è possibile anche convertire un profilo mandatory già essistente in un profilo super-mandatory
Un’alternativa ai super-mandatory roaming profiles può essere realizzata creando un normal mandatory profile e configurando la policy Do Not log users on with temporary profiles che si trova in Computer Configuration --> Policies --> Administrative Templates --> System --> User Profiles
Figura 32: Policy per impedire di accedere col profilo temporaneo se si è disconnessi dal server
Gestione dei profili tramite GPO
Moltissime configurazioni dei profili possono essere fatte tramite Group Policy. Nella figura sotto sono mostrate le configurazioni disponibili in Computer Configuration --> Policies --> Administrative Templates --> System --> User Profiles
Figura 33: Group policy per la gestione dei profili utente
Qui di seguito invece le impostazioni lato utente, configurabili da User Configuration --> Policies --> Administrative Templates --> System --> User Profiles
Figura 34: Group policy per la gestione dei profili utente
Conclusioni
Spero con questo articolo di aver chiarito le idee sui diversi profili che è possibile creare in Windows e di aver elencato si ai pregi che i difetti. Ho cercato anche di dare alcune indicazioni “from the field” che ho raccolto in questi anni.
Buon lavoro!
Nic
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Dal 5 ottobre 2021 è disponibile la versione definitiva di Windows 11, il nuovo sistema operativo client di Microsoft. Grazie al suo design rinnovato Windows 11 permette di massimizzare la produttività, la creatività e lo svago e l’utente può godere di un’esperienza sempre più moderna.
Windows 11 è disponible nelle seguenti edizioni, tutte a 64 bit (è stata infatti rimossa la possibilità di installare Windows 11 nei sistemi a 32 bit):
Windows 11 (business editions)
- Windows 11 Pro
- Windows 11 Pro N
- Windows 11 Pro for Workstations
- Windows 11 Pro N for Workstations
- Windows 11 Pro Education
- Windows 11 Pro Education N
- Windows 11 Education
- Windows 11 Education N
- Windows 11 Enterprise
- Windows 11 Enterprise N
Windows 11 (consumer editions)
- Windows 11 Home
- Windows 11 Home N
- Windows 11 Core Single Language
- Windows 11 Pro
- Windows 11 Pro N
- Windows 11 Pro for Workstations
- Windows 11 Pro N for Workstations
- Windows 11 Pro Education
- Windows 11 Pro Education N
- Windows 11 Education
- Windows 11 Education N
Vi rimando alla pagiina Confronta le versioni Home e Pro di Windows 11 | Microsoft per avere maggiori informazioni sulle differenze tra le diverse edizioni.
Figura 1: Differenza tra le versioni Windows 11 Pro o Home
Figura 2: Differenza tra Windows 10 e Windows 11
Quali dispositivi sono compatibili con Windows 11?
Windows 11 può essere installato su tutti quei PC che soddisfano i requisiti hardware minimi e sarà un aggiornamento GRATUITO per tutti i computer che eseguono già Windows 10.
Per verificare se il vostro PC con Windows 10 può eseguire Windows 11 è necessario installare l'app Controllo integrità PC. Con questa applicazione sarà possibile ricevere una serie di informazioni di riepilogo sul proprio PC, verificare se esso soddisfa i requisiti minimi e avere maggiori dettagli sui risultati del test. Nelle figure sotto sono mostrati i diversi test che ho effettuato sui miei dispositivi.
Figura 3: Schermata principale dell’app Controllo integrità PC
Figura 4: Verifica dei requisiti del PC con dettagli
Al termine della verifica si aprirà automaticamente il browser che vi confermerà che il vostro PC può eseguire Windows 11
Figura 4A: Apertura della pagina del browser che vi conferma che sul vostro PC è possibile eseguire Windows 11
Se il PC non soddisfa i requisiti minimi per l'esecuzione di Windows 11, bisogna necessariamente valutare la possibilità di passare a un nuovo dispositivo Windows 11.
Figura 5: Il PC non supporta Windows 11
Figura 6: Informazioni aggiuntive sui prerequisiti hardware non supportati
Se installo Windows 11 su un dispositivo non compatibile cosa succede?
Installare Windows 11 in un dispositivo che non soddisfa i requisiti minimi del sistema Windows 11 non è consigliabile. Se scegli di installare Windows 11 su hardware non idoneo, dovresti prendere in considerazione il rischio di incorrere in problemi di compatibilità. Il tuo dispositivo potrebbe non funzionare correttamente a causa di questi problemi di compatibilità o di altro tipo. I dispositivi che non soddisfano questi requisiti di sistema non saranno più garantiti per ricevere gli aggiornamenti, inclusi ma non limitati agli aggiornamenti di sicurezza.”
Questa la risposta ufficiale di Microsoft a quanti hanno chiesto se sia comunque possibile installare Windows 11 se l’hardware del PC non è compatibile.
Come installare Windows 11?
Il metodo più semplice per verificare se Windows 11 è disponibile per il proprio dispositivo è quello di andare da Impostazioni > Windows Update e selezionare la voce Verifica disponibilità aggiornamenti. Se visualizzate il banner come quello mostrato nella figura, allora il vostro PC è pronto per l’aggiornamento.
Figura 7: Verifica disponibilità aggiornamenti in Windows 10 e possibilità di installare Windows 11
Scaricare l'immagine ISO di Windows 11
Potete scaricare il file ISO di Windows 11 dal Software Download Center oppure tramite le sottoscrizioni di Visual Studio e VLSC (Volume Licensing Service Center). All’interno dei diversi portali troverete i file da scaricare. Scegliete l’edizione che vi interessa e selezionate la lingua di default del vostro nuovo sistema operativo. Con questa modalità sarà possibile scaricare anche la versione Enterprise.
Figura 8: Download della ISO di Windows 11 dal Software Download Center
Creare i supporti di installazione di Windows 11 con il Media Creation Tool
Per eseguire una reinstallazione o un'installazione pulita di Windows 11 su un PC nuovo o usato, è possibile scaricare il Media Creation Tool per realizzare un supporto USB o un DVD di avvio. Questo strumento è disponibile già da diverso tempo e viene utilizzato anche per creare i DVD di Windows 10. Dopo aver scaricato lo strumento potete eseguirlo e seguire le indicazioni a video, molto semplici.
Figura 9: Schermata iniziale del Media Creation Tool di Windows 11
Figura 10: Scelta della lingua del sistema operativo da scaricare
Figura 11: Scelta dell'edizione di Windows 11 da scaricare
Figura 12: Scelta del tipo di media da utilizzare per l’installazione di Windows 11 (USB oppure ISO)
Figura 13: Download di Windows 11 in corso
Figura 14: Creazione del filo ISO in corso, al termine del download
Figura 15: Creazione del file ISO completata
Se invece scegliete di scaricare Windows 11 e di creare direttamente una chiavetta USB autoinstallante allora la procedura è quella mostrata sotto:
Figura 16: Scelta del download di Windows 11 in una flash drive USB
Figura 17: Selezione del flash drive da utilizzare
Figura 18: Download di Windows 11 in corso
Figura 19: Creazione del supporto di installazione
Figura 20: Creazione del supporto USB completata
Figura 21: Contenuto del supporto USB
L’immagine ISO che avrete creato con il Media Creation Tool contiene diverse versioni di Windows 11. Nella schermata sotto sono mostrate le versioni disponibili che è possibile installare. Come potete vedere manca la versione Enterprise.
Figura 22: Versioni di Windows 11 disponibili nella ISO ottenuta con il Media Creation Tool
Qui di seguito sono mostrate le schermate di installazione di Windows 11. Sono le stesse di Windows 10, a parte ovviamente le differenze grafiche.
Figura 23: Scelta del paese e dell'area geografica
Figura 24: Scelta del layout della tastiera
Figura 25: Verifica della disponibilità degli aggiornamenti
Figura 26: Installazione di eventuali aggiornamenti
Figura 27: Richiesta del nome del PC
Figura 28: Scelta della configurazione del dispositivo per uso personale o per uso aziendale
Figura 29: Opzioni di accesso se avete scelto di utilizzare il dispositivo per uso aziendale
Figura 30: Nome utente di chi utilizzerà il PC
Figura 31: Inserimento della password di accesso a Windows 11
Figura 32: Domande aggiuntive per verificare l'identità nel caso si dimentichi la password
Figura 33: Impostazione della privacy per Windows 11
Figura 34: Creazione del profilo utente
Figura 35: Installazione di Windows 11 completata e schermata di avvio
Che dire? Siete pronti a provare questa nuova esperienza? E allora forza! Via con i download!
Nic
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Storage Sense (in italiano Sensore memoria) è una funzionalità introdotta in Windows 10, versione 1809 e successive che permette di liberare spazio sul disco C quando si riempie. La funzionalità si attiva in automatico quando lo spazio disco comincia a scarseggiare e sostituisce il vecchio strumento Pulizia Disco, che è comunque rimasto per motivi di compatibilità.
NOTA: Storage Sense funziona solo sul disco C e non funziona sugli altri dischi o sulle altre partizioni (D,E,ecc…).
È possibile attivare manualmente la funzionalità, senza aspettare che il disco si riempia. Per farlo è sufficiente andare in Impostazioni --> Sistema e scegliere la scheda Archiviazione
Figura 1: Funzionalità Storage Sense
Attivando la funzionalità, nel giro di pochi secondi, vi apparirà anche un messaggio che vi inviterà a liberare spazio.
Figura 2: Messaggio di Storage Sense che invita a liberare spazio
Cliccate per attivare la funzionalità e successivamente fate clic su Configura Sensore memoria o eseguilo ora.
Figura 3: Attivazione della funzionalità di Storage Sense
Nella schermata che si apre è possibile configurare il sensore memoria per liberare lo spazio sul disco. Potete decidere ogni quanto tempo liberare i file temporanei, svuotare il cestino, cancellare i file scaricati e con quale frequenza eseguire il sensore memoria. Nelle schermate sotto sono mostrate le diverse opzioni:
Figura 4: Opzioni di configurazione del sensore memoria
Figura 5: Scelta dell'intervallo di esecuzione del sensore memoria
Nel caso utilizziate OneDrive è anche possibile utilizzare la funzionalità di Files On-Demand per liberare spazio sul disco, cancellando la copia locale dei file che non vengono aperti da tempo. Se non sapete come funziona Files on Demand di OneDrive potete dare un’occhiata al mio articolo NicolaFerrini.it - Installazione del client di OneDrive con la funzione Files On-Demand
Figura 6: configurazione di Files On-Demand di OneDrive per liberare spazio
In qualsiasi momento potete cliccare su Pulisci ora per lanciare la procedura che libererà spazio secondo le configurazioni che avrete impostato.
Figura 7: Lancio dell'operazione di pulizia manuale per liberare spazio
Questa funzionalità di pulizia spazio è molto utile, sia quando il disco si riempie sia quando effettuate i backup perché salverete molti meno file e anche un eventuale ripristino sarà più rapido. La funzionalità è cresciuta molto nelle ultime versioni di Windows 10 e ha aggiunto diverse opzioni da quando è stata lanciata. Davvero utile!
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